Produzione olearia 2015: ecco cosa (forse) ci aspetta

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È  passato il momento della fioritura e quello dell’allegagione e dalle prime notizie che arrivano da tutta Italia, pare che siano state entrambe davvero buone. Questo porta a fare una riflessione generale su quella che potrebbe essere la previsione di produzione per il 2015, e sull’evoluzione della stessa negli ultimi anni.

Infatti da un lato si è passati da quantità importanti del lontano passato, con oltre 600 mila tonnellate annue, alle 180 mila del 2014, un disastro assoluto. Ed il 2015? Bè c’è chi si sente di fare previsioni di tutto rispetto con circa 400 mila tonnellate, che significherebbe avere una situazione migliore di quella delle ultime campagne olearie italiane.

Per quanto riguarda lo specifico delle Marche, c’è la convinzione che si possa tornare ad una produzione normale, che vada a migliorare la situazione di quello che è successo lo scorso anno.

Ma oltre alla quantità e alla produzione, si fa sempre più strada la consapevolezza che il Frantoio deve essere al centro della filiera olearia, perché solo affidando la produzione a strutture atte a portarla avanti nella maniera più consona, è possibile garantire un prodotto di qualità. Continua quindi a livello nazionale la discussione sul mastro oleario, figura già regolamentata in Puglia dallo scorso anno per dare dignità al lavoro dei frantoi artigiani ma che rispettano le norme di legge.

Avere un olio italiano di alta qualità, permette di potersi imporre sul mercato, che offre tanti e differenti generi. È ovvio che non ci può essere confronto alla pari al livello di prezzo, rispetto ad esempio agli oli comunitari: è proprio per questo motivo che i nostri prodotti hanno valore solo se sono al top, e non si può rovinare un’immagine costruita con tanta fatica.

Da Teatro Naturale http://www.teatronaturale.it/strettamente-tecnico/l-arca-olearia/21302-attese-speranze-e-aspettative-della-nuova-campagna-olearia-viste-con-gli-occhi-di-olivicoltori-e-frantoiani.htm

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