Caolino: sconfiggerà la mosca olearia?

Caolino

Tra i modi per trattare un uliveto, e difenderlo dalla terribile mosca olearia, sempre più piede sta prendendo il caolino. È in pratica il trattamento prediletto soprattutto negli oliveti a regime biologico, che va a contrastare la deposizione delle uova della mosca delle olive ma non solo: grazie a questa polvere, infatti, le piante vengono protette anche dalle radiazioni ultraviolette, senza però bloccare la fotosintesi dell’albero.

Ma cos’è il caolino? Si tratta di un’argilla molto friabile, che viene trattata fino a diventare polvere. Deve infatti essere spruzzato e aderire all’albero. Ovviamente va usato in giornate calde e secche, perché anche la minima pioggia rischia di lavarlo via. Quando fa molto caldo, oltre a bloccare le mosche, abbassa la temperatura della pianta e fa sì che abbia meno bisogno di acqua.

A volte, insieme al caolino viene mischiato il rame: infatti con esso non si trasforma solo in un repellente, ma anche in un battericida che può aumentare la morte delle mosche.

E i tempi di carenza, vi starete chiedendo? Per il rame si tratta di 20 giorni, mentre per il caolino non c’è tempo di carenza.

Attenzione però all’uso del rame: mentre infatti il caolino è assolutamente inoffensivo, il rame potrebbe, se usato in quantità elevate o in maniera prolungata, provocare dei danni alla pianta stessa.

Su Teatro Naturale, da cui abbiamo tratto le informazioni per questo articolo, si fa anche un calcolo dell’eventuale costo. In media, per trattare un ettaro di uliveto servono 40 chili di caolino: al prezzo di 3,5 euro al chilo siamo sui 140 euro.

Per evitare i disastri degli anni scorsi, sarebbe un investimento da fare. Resta comunque fondamentale i fare un qualche tipo di difesa fitosanitaria: e voi che ne pensate?

Credit Immagine: Teatro Naturale

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